Lunedì: un pupazzo, un bigliettino, una cena veloce, la malinconia, la partenza, la notte passata a far finta di dormire, con una lacrima sulla guancia, con un cuscino sul cuore.
Martedì: l'arrivo, il ritrovo con qualche vecchio amico, l'appartamento, le telefonate, la colazione alle 11:20, il pranzo tutti insieme, il chairs' training, i messaggi, il caldo, il vento, la stanchezza, la voglia di tornare a casa, una notte lunghissima...
Mercoledì: l'arrivo dei delegati, le riunioni infinite, le ore al telefono, la solita malinconia, l'emozione di incontrare tanti nuovi giovani che sono pronti ad assorbire ogni tua parola, con gli occhi pieni di voglia di fare, il vento e i giochi all'aperto, le risate, i Pokemons, il giornalino, le foto, l'Italian Village, il telefono che suona... e un sorriso sempre pronto.
Giovedì: la sveglia alle 6:30 (per dare il buon esempio), le mille domande, i duemila chiarimenti, la cerimonia d'apertura e la discussione delle prime risoluzione, i pasticciotti alla crema, gli squilli, gli abbracci d'incoraggiamento, la tensione, la cena di gala interminabile, il sonno...il cuscino a forma di cuore.
Venerdì: di nuovo sveglia presto, di nuovo risoluzioni su risoluzioni, di nuovo squilli su squilli, poi la tensione forte prima dell'annuncio delle scuole vincitrici... la delusione, non dei ragazzi che non hanno vinto, la mia, per mille motivi che non sono nemmeno da spiegare. Di parole ne sono state spese tante, con Gemini... e la delusione traspariva anche nelle sue parole...
Sabato: il ritorno, finalmente. Il ripetere a Gemini: "ancora sei ore", "ancora due ore", ancora un'ora", "ancora dieci minuti", "ma quando si ferma questo treno", la voglia di scendere, di tornare esattamente dove e con chi volevo tornare.
Oggi sono stata a Gropparello-Town, in moto. Nell'erba. Con le margherite. Sono felice.
Tata
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