martedì 9 febbraio 2010

Dubbi esistenziali

Ormai è ora di decidere.
Devo scrivere un'altra tesi. E questa è la mia sola certezza, il resto sono solo domande alle quali non so dare una risposta certa.

Quanto è importante l'argomento della tesi per il lavoro futuro?
E se proprio non conta niente perchè lo chiedono ai colloqui?
Quanto conta il nome del professore che la firma?

Detto questo mi si presentano, inoltre, molteplici possibilità, molteplici argomenti e molteplici professori.

A. Il superprofessore, di quelli con la pagina personale su wikipedia, considerato uno dei massimi esperti nella Scienza Politica. Forse quello che potrebbe darmi la spinta per il dopo, perchè forse una tesi firmata da lui ha un valore agiunto. Argomento sicuramente attuale, ma decisamente palloso.

B. La professoressa giovane, laureata in lettere e esperta dei Paesi nordamericani e degli studi di genere. Argomento molto interessante (per chi, come me, un giorno vorrebbe lavorare in Canada e un po' femminista lo è sempre stata), ma molto molto limitato.

C. Il professore abbastanza giovane, con molta esperienza, ma quasi solo in università. Esperto dei Paesi in via di sviluppo, che per una che studia Relazioni Internazionali potrebbe essere molto utile. Argomento interessante, ma forse troppo vincolante per il futuro.

D. Il professore abbastanza giovane e con già molta esperienza negli Studi Strategici. Probabilmente tra qualche anno sarà il superprofessore. All'esame una testa di cavolo. Argomento molto interessante, ma temo troppo da guerrafondaia (anche se...).

E. Il professore giovane, ma molto capace, in grado di "rubare" corsi agli altri nel giro di pochi anni. Uno di quelli che ti fanno gli esami di diritto seduti su una panchina in cortile e che alla fine ti chiedono di fare tesi e dottorato, che lui ha bisogno di un'assistente capace. Argomento interessante, ma è diritto, porcaccia la miseria.

Insomma, non lo so. So che ho delle idee su cosa fare dopo che sembrano irrealizzabili.

Chiarezza

Quello che davvero ci da fastidio non è che uno Stato decida di arricchire il suo uranio.
E' che quel Paese non è una democrazia. E quindi, praticamente in automatico, è totalmente irrazionale e capace di usarlo in ogni momento.

Vorrei poter spiegare che non è automatico, non è che se non sono occidentali sono matti, non è che le guerre peggiori sono nate solo in Stati non democratici. Fatica sprecata.

(e questa è la polemica per la disinformazione, mi associo all'indignazione per le ambasciate. Ma tanto lì a queste cose sono abituati.)

lunedì 8 febbraio 2010

Post sulla punta della lingua

Ho un post pronto.

Ma la notizia vera è che ho comprato delle scarpe meravigliose tacco 12.
Le supermodelle mi fanno un baffo.