martedì 28 febbraio 2006

Autospiegazione del gioco

Avviso: non è un post come tutti gli altri. Questo è un post esplicativo, perchè dopo aver visto la mia seconda partita e dopo aver sentito l'ennesima spiegazione (della breve durata di mezz'ora) devo spiegare ai meno esperti come funziona. Pronti?!

C'è questa palla, ovale e ruvida. Ci sono 30 uomini, sottolineo il 30, 15 per squadra, grandi, muscolosi e che scorrazzano in pantaloncini corti (già ottimi motivi per guardare una partita). C'è un campo con due porte ad H, ovviamente parallele. Fin qui sembra tutto chiaro.

Le due squadre schierano gli uomini di mischia e, ehm, gli uomini-non-so-cosa... mi sa che sono quelli di tre quarti. I primi sono quelli più grossi, quelli che si picchiano, quelli che si fanno male, quelli che devono conquistare la palla durante le mischie, appunto. Le mischie (aperte e chiuse, ma il principio è lo stesso): diciamo che c'è quella palletta e un po' di gente che si ammassa per prenderla, tanto da sembrare un grosso ragno, per intenderci. Poi ci sono gli altri che, niente, aspettano la palla e poi corrono (penso, ma non ho ancora ben chiaro chi siano e che cosa vogliano), cercando di non farsi acchiappare da quelli dell'altra squadra. Dico, avete presente quelle cose tipo "acchiappa il porcellino nel fango"?! Ecco. Funziona così: il porcellino, quello con la palla, scappa e i contadini, quelli dell'altra squadra, lo rincorrono, si lanciano e si rotolano nell'erba/fango/neve per catturarlo, dicesi placcaggio.

E questo per spiegare con che razza di gente si gioca.

I passaggi si fanno solo indietro, ad eccezione di quando prendono la palletta a calci, ma si può fare solo non oltre i 22 metri (boh, questo non sono sicurissima, ma sabato un omaccione ha calciato la palletta da fuori dai 22 metri e gli hanno fischiato un fallo... quindi...).

Obiettivo del gioco: fare meta. Il che significa che con la palla bisogna correre fino alla linea di fondo campo, vicino alla porta e sbatterla per terra. Fine?! No. C'è uno che nonsodaquantimetri deve calciare la palletta e farla passare sopra la traversa e attraverso i due pali. Cioè... vedete quest'H?! Bene, la palla deve passare sopra questa – e tra le due stanghette in alto. Se lo fa la meta è trasformata e la sua squadra fa qualche punto in più.

Queste sono le basi. Poi, ci sono anche le rimesse laterali, touches: due file parallele di uomini muscolosi (una per squadra), che alzano un tipo che ha il compito di acchiappare la palla al volo e passarla ai suoi amichetti, quelli che scorrazzano.

C'è, tra le altre cose, la maul che davvero è una cosa d-i-v-e-r-t-e-n-t-i-s-s-i-m-a da guardare. Le due squadre si spingono. Alla fine una delle due crolla (volontariamente, insomma io che sono in questa squadra non posso far cadere quelli dell'altra) e tu ti trovi davanti un ammasso informe di uomini, uno sopra l'altro e la palla spersa chissà dove, lì sotto, o sopra, o tra... Da qualche parte.

Chiaro!? Per me è chiarissimo. Mi sfuggono ancora: i punteggi (hanno provato e riprovato a spiegarmeli) e i falli, per il resto sono un'esperta... alla fine è un gioco interessante, poi, insomma, i rugbysti hanno il loro fascino (alcuni più di altri, ma io sono di parte)... Se qualcosa, ancora, non l'avete capita leggete qui, o chiedete a lui.

Tata / che aspetta, ridendo, la fucilazione

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