Le pessime giornate iniziano quando ti accorgi che il mondo intorno a te cambia, in peggio, e non puoi reagire.
La gente non è cattiva, è meschina. Nel profondo, tanto da far proprio paura. E schifo soprattutto.
Quando andavo a scuola, alle medie e alle superiori, il bulletto c'era. C'è sempre stato. Un parte di me ha sempre pensato che fosse quasi normale, perchè quando si cresce inizia a venire fuori il carattere. Giusto o sbagliato che sia. Così c'era il bambino che tagliava una ciocca di capelli ad un altro. C'era quello che faceva lo sgambetto e che tirava giù i pantaloni ad un altro durante l'ora di ginnastica. Lo sfigato di turno, ammettiamolo, c'è sempre stato.
I limiti, però, non si oltrepassavano. Quasi mai. E quello che lo faceva era preso dal preside, spedito a casa, sospeso per giorni e, probabilmente punito dai genitori.
Io stessa alle elementari tornavo a casa con le lacrime agli occhi, perchè "il maestro mi ha dato una bacchettata sulle mani". La risposta di mia mamma era sempre la stessa, "te lo sarai meritato". I ceffoni dal papà li ho presi e, ancora oggi, che di anni ne ho 22 davanti a lui non posso nemmeno provare a pensarla una parolaccia. Ogni volta un ceffone.
Sono cresciuta così. Rispettando tutti. Compagni compresi. (salvo qualche presa in giro, ma sono umana e scherzato ho scherzato anch'io)
Oggi mia sorella è arrivata a casa, come sempre, ma sempre sconvolta. E' qualche settimana che le compagne di classe, le "amiche", hanno deciso che lei era quella da prendere di mira. L'anno scorso era un'altra quella presa di mira, quest'anno è toccato a lei. Da quando? Dopo il compleanno di una di queste, a cui mia sorella aveva pure fatto il regalo.
Bene, loro, le amiche, hanno iniziato a dire che mia sorella aveva detto chissà cosa, sparlato di chissà chi. Io sono grande, tutto questo è normale. Succede sempre, è sempre successo e sempre succederà. C'è da essere superiori e fretarsene. O meglio, vendicarsi con l'arma peggiore, l'indifferenza.
Poi l'hanno esclusa. E questo era previsto e prevedibile. Lei, però, ci rimane. Perchè da fuori è tutto facile, ma quelle erano le sue amiche. Quelle per cui ha fatto i salti mortali. Per cui è andata a cercare i regali di Natale, spendendo troppo, per i miei gusti. Quelle con cui condivideva tutto. Forse troppo.
E' passato tutto, fino ad oggi. Perchè il limite non si deve oltrepassare. Soprattutto quando sei grande, perchè di anni ne hai 17/18 e tutto quello che dici e che fai hai una conseguenza.
Le minacce non le tollero e non si devono tollerare. Mai.
Oggi le hanno gentilmente scritto dei bigliettini, ieri dei messaggi. Ribadivano che è falsa, bugiarda e tutto il resto. Può essere. Ma "se lo dici a qualcuno te la faccio pagare", "ti vengo a prendere a casa", questo no. Non perchè è mia sorella, è perchè io non vorrei mai sentir dire "sei fortunata che non siamo a Napoli, se no vedevi cosa ti succedeva". No. Questo è il limite oltrepassato.
Io già di mio i prepotenti, non li sopporto. Figuriamoci se se la prendono con mia sorella. Che ha mille difetti. Anzi, di più. Ma che non ha mai minacciato nessuno. E mai ucciso nessuno. Questo lo so per certo. E le minacce sono parzialmente comprensibili, nei casi più atroci.
Lei è remissiva, troppo per i miei gusti, e loro lo sanno. Io no. Io sono stronza. E da qualcuno l'avrò pur preso.
Le abbiamo denunciate alla scuola, il Casali, nella mia ridente cittadina.
E sono allibita. Non perchè è mia sorella, ma perchè non è così che ci si comporta. A scuola, come nella vita. E se non hanno capito nulla della vita, se non hanno rispetto degli altri, se parlano solo perchè hanno la lingua in bocca è perchè qualcuno gliel'ha insegnato.
O forse non gli ha insegnato abbastanza. E io sono fiera dei ceffoni che ho preso e che ha preso anche mia sorella.
Sono fiera di aver magari sbagliato e fatto i dispetti, ma i limiti li conosco e non li ho mai superato. Anch'io alzo la voce e a volte penso cose cattivissime, ma sono pensieri.
Una pessima giornata inizia quando ti accorgi che sono tanti quelli meschini. E purtroppo, oggi, troppi sono troppo piccoli. Dei bambini che con i paroloni pensano proprio di essere grandi e i genitori che, troppo spesso, stanno a guardare.
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2 commenti:
Ottime riflessioni e complimenti per aver denunciato la cosa: non è da tutti!
Tu sai che tua sorella può sbagliare ma non riesce a fare cattiverie.
Allora difendila, denunciando chi abusa della sua bonta. Brava sei la nostra piccola grande Tata
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