Qualcuno ha detto che sono meteropatica.
Il mese scorso sono bastati due giorni ininterrotti di neve per farmi mettere giù un muso lunghissimo. Non poter uscire, il freddo che nessuno, da lontano, poteva scaldare, lo studio arenato...
La neve ha cominciato a sciogliersi e anche il freddo che sentivo. Sono bastati dei pallidi raggi di sole per farmi rinascere, per tirare fuori quell'allegria che da un po' non sentivo. Perchè l'avevo messa in un cassetto, perchè l'euforia per quasi un mese l'avevo uccisa, fissandomi su paure pazze e irrazionali. Così di nuovo sorridente, di nuovo dannatamente felice, di nuovo capace di fare qualsiasi cosa, di non fermarmi, anche di piangere....ma di gioia gioiosa o di malinconia malinconica.
E ora!? Fuori c'è la nebbia, il cielo è grigio e cupo... io aspetto la pioggia. Adoro anche quella, quella pioggia che distorce le immagini, le gocce che rigano i vetri, che cambiano un po' l'aspetto di tutto... Quella pioggia sotto cui vorrei correre, urlare e anche piangere...
Dentro dovrei essere felice, eppure fuori sto piangendo...
Tata / meteropatica e solitaria
Update 20:35: dopo strane vicissitudini (che non sto nemmeno a spiegarvi qui, ma di cui tra poco leggerete altrove) fuori ho smesso di piangere, ho un gran mal di testa, ma non solo è arrivato l'arcobaleno...ormai splende anche il sole sì, se non fosse sera splenderebbe...no, anzi qui splende anche la sera. Merito della luce dei miei occhi, ovviamente. (bloggers all'ascolto: scrivete questa data sul calendario: ho messo il link)
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