Ho accompagnato la mia cuginetta adorata in Chiesa, tra gli sguardi stupiti di chi ci conosce, perchè così belle non siamo mai state.
L'ho accompagnata sull'altare e ho stretto la mano al vescovo, senza cadere dalle scale (come invece i catechisti tutti si aspettavano).
Tutto bello, tutto perfetto.
Un altro giorno nel quale mi sono sentita invincibile, come capita spesso. Perchè io sono sempre stata così, le sfide mi spaventano, ma le affronto tutte con la mia odiosa faccia da sfrontata.
E poi gira tutto. La Chiesa si fa più piccola e sempre più calda. E l'incenso non l'ho mai sopportato.
Le ultime parole che ricordo sono "scambiatevi un segno di pace". Poi "Cri, Cri"* e il vuoto. Ho riaperto gli occhi che mia cugina stava per andare a fare la comunione (ed era in settima fila, per dire) perchè a Castello abbiamo una catechista super, che il controllo della situazione non lo perde mai.
Io, poi, mi sono fatta delle grasse risate. I ragazzi, i miei bambini del Doposcuola e del Grest, invece erano terrorizzati. Con la cuginetta che mi ha guardato e tirando un sospiro di sollievo ha detto "Cri, ma perchè tu svieni e tutti guardano me?!"
*probabilmente la voce di mia sorella, anche lei madrina e seduta da parte a me. O forse la zia, o la mamma di uno dei bambini che è infermiera e mi sono trovata vicino dopo. Beh, non certo il ragazzo che mi ha preso al volo impedendomi l'impatto con il pavimento di marmo, dato che non l'avevo mai visto.
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